La puntata numero 24
del calendario digitale (www.lagrandeguerrapiu100.it), dal titolo “La rivolta di
Pasqua in Irlanda”, porta nella “verde” Irlanda. Decine di migliaia di irlandesi
erano andati a combattere volontariamente nell’esercito britannico e Londra
aveva promesso che a guerra finita l’indipendenza dell’isola sarebbe stata
gradualmente realizzata. Nel frattempo (nel 1912) era stato istituito un
parlamento autonomo con limitati poteri. Tuttavia, una minoranza di
nazionalisti radicali riteneva che la situazione di guerra, con Londra
impegnata con tutte le forze a combattere contro la Germania, rappresentasse
un’occasione favorevole per tentare il tutto per tutto. In occasione della
Pasqua del 1916 a Dublino scoppiò una rivolta armata, che si proponeva di
ottenere l’indipendenza. La rivolta fu repressa con durezza dal governo.
L’autore, Jacopo Calussi, mostra come, nonostante la sconfitta in pochi giorni
e nonostante la maggioranza dell’opinione pubblica irlandese inizialmente
avesse condannato la rivolta, la successiva durissima repressione inglese fece
considerare i rivoltosi come martiri ed eroi. Era solo questione di tempo
perché, a guerra finita, l’Irlanda ottenesse finalmente l’agognata
indipendenza. La puntata mostra così come – nonostante il conflitto o proprio a
causa di esso – la politica continuasse a fare il proprio corso. La galleria
fotografica e le testimonianze offrono altre prospettive per leggere quella sanguinosa
pagina della storia britannica.
L’infografica del mese
ci propone, invece, gli effetti dei bombardamenti durante la guerra. Un’arma
nuova, in cui l’Italia (si pensi alla ditta Caproni) fu in quegli anni
pioniera: i bombardamenti aerei, non più compiuti con i dirigibili, lenti e
vulnerabili, iniziarono a fare vittime fra i civili e ad alimentare la paura
nelle grandi città. È possibile seguire il calendario della Grande Guerra anche
su Facebook (La Grande Guerra più 100) e su Twitter (https://twitter.com/GGpiu100)
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