Su proposta dell’assessora allo Sviluppo economico Carla
Palone, la giunta comunale ha approvato ieri sera la proposta di ridefinizione
dei confini del demanio marittimo sul territorio comunale, come sollecitato
dalla Regione Puglia in adempimento al D.L. 78 del 2015 (convertito dalla L.
125/2015) che evidenzia la necessità di fare chiarezza sulla reale natura
giuridica di ampi tratti del territorio nazionale, dando mandato alle Regioni
di formulare le relative proposte per ridefinire la dividente del demanio
marittimo nei territori di competenza.
È noto infatti che nel territorio cittadino esistono tratti
di sede viaria, piazze, parchi urbani, parcheggi pubblici che, pur costituendo
zone ormai totalmente urbanizzate e manutenute dal Comune, nonché destinate a
scopi non più riconducibili agli usi del mare e della navigazione, sono tuttora
classificate come demanio marittimo. Allo stesso modo accade che zone omogenee
per consistenza, ubicazione e utilizzo siano considerate per alcuni tratti come
demanio marittimo e per altri tratti come beni comunali.
Al fine di snellire le procedure connesse con la
manutenzione e l’utilizzo di tali aree il Comune di Bari, negli scorsi mesi, ha
già proceduto all’acquisizione in consegna gratuita delle stesse, mentre
restano ancora da acquisire i tratti di demanio marittimo ubicati presso il
lungomare di Palese e Santo Spirito.
Gli uffici della ripartizione Sviluppo economico
hanno dunque lavorato alla redazione di una possibile proposta di ridefinizione
della dividente del demanio marittimo, partendo da alcune evidenze. Ad esempio
non risultano più ascrivibili al demanio marittimo le strade e i marciapiedi
ricadenti su tutto il lungomare da Santo Spirito a Torre a Mare come pure le
piazze e le rotonde esistenti sulla linea costiera, tra cui la piazza del porto
e piazzetta Mar del Plata di Torre a Mare, la piazza compresa tra il lungomare
IX Maggio e via Lorenzo Perosi a Fesca, largo Giannella a Madonnella, le
rotonde del lungomare C. Colombo a Santo Spirito nei pressi di piazza Roma e
piazza San Francesco.
Analoga considerazione vale per le aree pedonali e i
giardini pubblici ubicati presso il molo San Nicola del porto Vecchio di Bari,
o per le aree di parcheggio e le aree a verde attrezzato di Torre Quetta e Pane
e Pomodoro che durante tutto l’anno costituiscono luoghi di aggregazione
e di fruizione pubblica a prescindere dalla funzione propriamente balneare.
“Ringrazio i tecnici della mia ripartizione per il lavoro
condotto - commenta Carla Palone - che ci ha consentito di formulare
una ridefinizione puntuale dei confini demaniali con una rappresentazione
grafica estremamente chiara ed esaustiva delle aree interessate. Si tratta di
un’attività molto importante, propedeutica tra l’altro al lavoro che
l’assessorato all’Urbanistica sta portando avanti con la consulenza scientifica
del Politecnico di Bari per la redazione del Piano delle coste”.
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