martedì 26 aprile 2016

Chirurgia e medicina estetica: IVA sì o IVA no? Da Aicpe 4 domande urgenti per il Ministero



L’Associazione Italiana di Chirurgia Plastica Estetica (Aicpe) ha scritto una lettera per invitare il Ministro dell'Economia Padoan a pronunciarsi in modo chiaro su una questione deregolamentata: «Interpretazioni differenti, si faccia chiarezza»
Le prestazioni di medicina e chirurgia estetica devono essere soggette a pagamento dell’IVA? Lo chiedono i chirurghi plastici dell’Associazione Italiana di Chirurgia Plastica Estetica in una lettera rivolta al Ministro dell’Economia e Finanze Pier Carlo Padoan, vice Ministro e segretari. «Vi scriviamo per chiedere ufficialmente urgenti delucidazioni su una vicenda che necessita di chiarezza estrema, date le numerose e differenti interpretazioni che abbiamo ricevuto: l’eventuale applicazione dell’IVA sulle ricevute fiscali dei trattamenti di medicina e chirurgia estetica» scrive il consiglio direttivo di Aicpe.
Al momento la situazione è confusa: «Ad alcuni nostri soci è stata contestata dall’Agenzia delle Entrate la mancata applicazione di tale imposta, persino sulle ricevute delle visite mediche effettuate. Abbiamo quindi 4 quesiti da sottoporvi, ai quali siamo certi risponderete in maniera chiara, definitiva ed in tempi certi».
Primo quesito: le ricevute fiscali riferibili ad interventi di medicina e chirurgia estetica, devono essere gravate di IVA?
Seconda domanda: premettendo che la visita medica è un atto che prescinde dalla natura finale del trattamento, ma viene effettuata per conoscere lo stato fisico e psichico del paziente, e per selezionare il possibile candidato ad un intervento che potrebbe essere di medicina e/o chirurgia estetica o no, può questa essere gravata da IVA?
Terzo: come dobbiamo considerare gli interventi che si occupano di problemi funzionali e anche di problemi estetici (esempio: intervento per migliorare la funzionalità e nel contempo l’estetica di un naso): gravati di IVA o meno?
Quarto quesito: come dobbiamo considerare gli interventi appartenenti alla sfera di competenza della medicina e della chirurgia estetica, che sono effettuati esclusivamente per finalità di carattere medico-terapeutico? «Ci riferiamo a quei trattamenti eseguiti con lo scopo di curare disagi psicologici o psico-fisici oltre che funzionali, nell’intento di ripristinare uno stato di benessere – puntualizza il consiglio direttivo nella missiva -. In questi casi, devono essere gravati di IVA o meno?».
Concludono i chirurghi plastici di Aicpe: «Vorremmo uscire fuori al più presto dal fumoso limbo dell’incertezza, che si presta spesso a interpretazioni che a volte assumono carattere vessatorio, e che costringono a ricorsi lunghi, onerosi e con risultati incerti. Come società scientifica di settore abbiamo l’obbligo, a nome di tutti i nostri associati, di chiedere urgenti e definitive direttive su tale argomento».

AICPE. L'Associazione Italiana Chirurgia Plastica Estetica (www.aicpe.org), l’unica in Italia dedicata esclusivamente alla chirurgia estetica, è nata nel settembre 2011 per dare risposte concrete in termini di servizi, tutela, aggiornamento e rappresentanza. Ad AICPE hanno aderito oltre 270 chirurghi in tutta Italia: oggi è una delle tre società di chirurgia plastica estetica più grandi d’Europa ed è gemellata con l’American Society for Aesthetic Plastic Surgery (ASAPS), la più importante società di chirurgia estetica al mondo,. Membri Aicpe possono essere esclusivamente professionisti con una specifica e comprovata formazione in chirurgia plastica estetica, accomunati da un codice etico comportamentale che li distingue dentro e fuori la sala operatoria. L'associazione ha elaborato e pubblicato le prime Linee Guida del settore, consultabili sul sito internet, che stabiliscono i fondamentali parametri operativi dei principali interventi. Scopo di AICPE è tutelare pazienti e chirurghi plastici: disciplinando l'attività professionale con riferimento sia all'attività sanitaria, sia alle norme etiche; rappresentando i chirurghi plastici estetici nelle sedi istituzionali, scientifiche, tecniche e politiche per tutelare la categoria e il ruolo; promuovendo la preparazione culturale e scientifica.

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