Dal 5 al 10 aprile si
tiene a Roma il Festival di Poesia ed Arte Visiva “Appendere… ad arte”,
organizzato da APAI, l’Associazione per la Promozione delle Arti in Italia, con
il patrocinio della Città Metropolitana di Roma Capitale, nell’ambito dell’Anno
Europeo contro la Violenza alla donna e del 6° Festival Internazionale di
Poesia Grido di Donna. Durante il
festival, giunto alla sua quarta edizione, saranno esposte le opere realizzate
da vari artisti che hanno aderito al progetto, e raccolte nel volume dedicato,
insieme alle poesie inedite cui sono ispirate. L’APAI ha come propria vocazione
la promozione della creatività, della socializzazione e dell’interculturalità.
Con questa iniziativa, si intende riflettere su un tema di forte attualità
sociale in tutto il mondo, come la violenza alla donna, attraverso il potere
evocativo dell’arte, mettendo insieme poesia ed arte visiva. Alla vernice di
apertura, dopo la presentazione del volume da parte della Presidente di APAI
Laura Lucibello, insieme alla giornalista Mary Tagliazucchi, è seguita la
performance poetico-musicale con la poetessa Antonella Rizzo, lo scultore
Ruslan Ivanytskyy e il gruppo musicale
minim’art. “In ogni sistema sociale, incluso il nostro, la condizione della
donna è sottoposta a ogni forma di violenza”, dichiara Federico Ascani,
Consigliere della Città Metropolitana di Roma delegato a cultura e politiche
sociali. È cura delle amministrazioni pubbliche sostenere iniziative come
questa, dando spazio all’impegno di associazionismo e artisti. La crudezza
delle barbarie che ancora oggi, ovunque nel mondo, le donne sono costrette a
subire, è declinata attraverso un linguaggio visivo e poetico, accessibile e
fruibile a tutti, non certo per “semplificare” il messaggio, ma per trasmettere
in forma diretta il dolore e la sofferenza, sensibilizzando a una presa di
coscienza definitiva sul tema”. “Sin dalla prima edizione – dichiara la
Presidente di APAI Laura Lucibello - si è dedicato questo libro ad una
problematica sociale. Non per volontà espressa, ma perché il caso, o destino,
ha voluto che nel 2010, quando è partito il progetto, una nostra amica
giornalista, Anna Maria Tarantino, venisse in un giorno di inizio estate
massacrata ed uccisa, apparentemente per scopi sessuali. Nonostante negli anni
’70 alcune pioniere in Italia ed Europa, abbiano messo in atto una pacifica, ma
incisiva, “rivoluzione femminile” per rivendicare i propri diritti di persone,
nonostante in molti Paesi si siano modificate leggi, non mancano certo nuovi
generi di violenze. L’attuale mondo femminile in ancora troppi casi è soggetto
a violenze e soggezione: in ambiente domestico e lavorativo, stupri,
aggressioni e molestie sessuali, prostituzione e tratta, violenze in situazioni
di guerra e abusi verso donne in custodia, etc.; e questo non è solo da
imputarsi alla globalizzazione e promiscuità di razze e culture, adducendo
quindi a quel relativismo culturale, arma di tante religioni e poteri”. Per questa edizione – prosegue Lucibello
- si è deciso di aderire, quindi, ad un
progetto internazionale di sensibilizzazione contro la violenza alla donna,
nella fattispecie per la rimozione di pratiche invasive per il corpo e per
l’anima come quella della infibulazione, mutilazione genitale femminile. E
finalmente, in questi giorni, dalla Somalia, il Paese dove questa pratica
colpisce il 98% delle donne, arriva un forte segnale, da parte delle Autorità,
per combatterla”. L’esposizione sarà aperta tutti i giorni dalle 10.00 alle
19.00, con ingresso libero, presso la Sala della Pace di Palazzo Valentini,
sede della Città Metropolitana di Roma Capitale, via IV Novembre 119/A. Concepito per essere itinerante, dopo Roma il
Festival proseguirà in altre città: previste nei prossimi mesi, entro giugno
2016, esposizioni e programma analoghi a Orvieto e Viterbo.
Roma, 5 aprile 2016
Nessun commento:
Posta un commento