martedì 5 aprile 2016

Dal 7 aprile in libreria per Laurana Editore l’antologia SOTTO UN ALTRO CIELO



Testi di: Dacia Maraini, Giampiero Rossi, Gianfranco Di Fiore, Renato Minore, Francesca Pansa, Pierfrancesco Majorino, Simone Gambacorta, Claudio Volpe, Paolo Di Paolo, Michela Marzano e Alessandro Di Meo

Questo è un libro che parla di fuga, di viaggi, di migrazioni. Dell’impossibilità di rimanere. Del bisogno di trovare un altro luogo. Dieci narratori, dieci importanti firme, ci raccontano storie di fuga, di ricerca di un mondo in cui valga la pena di vivere. Non ci sono buoni e cattivi, ma donne, uomini e bambini che scappano. Scappano dalla fame, dalla miseria, dalla guerra, dalla morte. Donne e uomini e intere famiglie che abbandonano il loro passato, superano frontiere in cerca di una speranza. Persone che lottano perché vogliono vivere. Persone che hanno il desiderio di un futuro migliore. Racconti. Storie immaginate, inventate, non vere. Ma appunto per questo universali, perché le raccolgono tutte.

Perché vale la pena di leggere Sotto un altro cielo? Perché attraverso la forza della narrativa getta uno sguardo concreto e sincero su quell’immenso fenomeno che è oggi l’immigrazione. Perché è un libro in cui si parla di persone. Singole persone, ognuna con la loro storia e col loro desiderio di vita, di ricerca di un altro cielo sotto cui valga la pena vivere. Infine perché dieci firme, dieci nomi della cultura italiana, usano l’arma a loro disposizione – la parola – per raccontare di migranti alla ricerca di un’altra vita.

COME COMINCIA - “Guarda questa fotografia”, ha detto il mio compagno mentre, in vestaglia e con le pantofole ai piedi, scaldavo il latte per la colazione. Stavo per dirgli che non mi scocciasse, il latte stava per bollire e si sarebbe rovesciato sul fornello se non lo tenevo d’occhio. Ma dal tono della sua voce ho capito che non potevo non guardare. Ho sollevato gli occhi, ancora assonnati, sul giornale e lì per lì non ho capito: cosa c’è di strano nell’immagine di un bambino addormentato su una spiaggia vuota? (dal racconto Un corpo gettato via di Dacia Maraini)

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