venerdì 8 aprile 2016

Gli Hohenzollern. Dal Grande Elettore a Gulglielmo II di Walter Henry Nelson (Per i tipi di Odoya dal 28 aprile 2016 in libreria)


“La Prussia, disse Lord Acton, non era un gigante, ma un atleta: i suoi allenatori furono gli Hohenzollern, che prima svilupparono i muscoli di quello Stato e, più tardi, li flessero. Furono gli Hohenzollern a trasformare una creatura debole e fragile, oggetto di derisione, in un colosso temuto e perfino rispettato. Il Land del Brandeburgo, con il quale diedero inizio al processo di edificazione della Prussia, era un territorio periferico, infecondo, arretrato e senza sbocchi sul mare; inoltre i possedimenti della famiglia rimasero per secoli distanziati fra loro, con tutti gli inconvenienti che ne derivavano, e virtualmente impossibili da difendere. Nonostante così gravi svantaggi, nonostante la mancanza di denaro o di risorse naturali, gli Hohenzollern edificarono un regno che diventò un impero. L’unità tedesca, che da Carlo Magno in poi aveva cessato di esistere, fu ricreata nel 1871, quasi novecento anni dopo, sotto un Hohenzollern re di Prussia. […]
Come scrisse lo storico G.P. Gooch: «Quattro sovrani Hohenzollern, nello spazio di centocinquanta anni, diedero alla Prussia un suo posto nella carta geografica del mondo». Il più grande di questi re fu Federico II, il quale, grazie a un’imperturbabile e audace politica di aggressione, fece della Prussia una grande potenza.
La vitalità degli Hohenzollern era enorme, e gli Asburgo diventarono ben presto per loro il rivale da vincere, anche se gli eserciti austriaci superavano di gran lunga per numero quelli prussiani.
In conclusione, la Prussia che essi crearono risultò un complesso sconcertante di contraddizioni apparenti; fu una riserva dell’assolutismo monarchico, ma anche un Rechtsstadt, cioè uno stato retto da leggi, alle quali obbedivano anche i potenti. […]
Il Kaiser Guglielmo II, l’ultimo degli Hohenzollern che regnò in Germania, avrebbe potuto far suo il motto «après nous le déluge»; infatti il collasso della famiglia sconvolse a tal punto il suo stato da scatenare, alla fine, un vero e proprio diluvio. Esso si chiamò nazismo, e il suo impeto spazzò via tutto ciò che gli Hohenzollern avevano costruito con tanta diligenza e con tanta brutalità, ma sempre con amorosa cura: lo stato, il modo di vita e la forma mentis che si chiamavano prussiani” .

Walter Henry Nelson, figlio di un diplomatico statunitense inviato a Berlino dopo la Prima guerra mondiale, è considerato uno dei più brillanti storici anglosassoni.
È autore di numerosi studi sul mondo germanico, tra i quali il famoso The Berliners, Their Saga and Their City e Small Wonder: The Amazing Story of the Volkswagen. Vive a Londra e collabora con le maggiori riviste storiche inglesi.

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