Il teatro cinese e il
teatro europeo: differenze, relazioni, osmosi.
E’ la relazione tra tradizione e contemporaneità nel teatro cinese e il
rapporto tra il teatro cinese e quelle europeo il cuore del progetto “Le vie
della seta” di Astràgali Teatro che vede a Lecce la presenza, per la prima
volta in assoluto nella nostra città, di Wu Xiaojiang e Du Shuaiqiang del Teatro Nazionale di
Pechino, impegnati in un fittissimo calendario di attività. Open class per
giovani attori/studenti/praticanti di teatro, Master class per attori
professionisti, incontri con le Scuole superiori della provincia di Lecce, seminari
ospitati dall’Accademia di Belle Arti e dall’Università, dimostrazioni di
lavoro, spettacoli: questa la fitta trama di appuntamenti fino al 15 maggio
prossimo.
Con quattro momenti
pubblici:
- il 6 maggio, a Lecce,
Teatro Paisiello, ore 19, quando Wu Xiaojiang racconterà il suo lavoro e il Teatro Nazionale di Pechino;
- l’8 maggio, a San
Cesario, Distilleria De Giorgi, ore 19, con “Uno sguardo sul panorama teatrale
cinese;
- il 12 maggio, a
Lecce, Teatro Paisiello, ore 21, con lo spettacolo teatrale “Zhezi Xi”,
montaggio raffinatissimo e suggestivo di pezzi del repertorio teatrale
dell’Opera di Pechino;
- il 13 maggio a San
Cesario, ore 21, Distillerie De Giorgi, sempre con lo spettacolo “Zhezi Xi”.
Sostenuto dalla Regione
Puglia nell’ambito del Fondo di sviluppo e coesione FSC 2007-2013 – AQP
rafforzato “Beni ed attività culturali”, il progetto di residenza rientra nel
progetto “Internazionalizzazione della ricerca teatrale e coreutica 2016”,
curato dal Teatro Pubblico Pugliese, ha come partner l’International Theatre
Institute Italia e l’International Theatre Institute-UNESCO, si avvale della
collaborazione con il Comune di Lecce e con il Comune di San Cesario. “La
presenza di Wu Xiaojiang e Du Shuaiqiang
è per AstràgaliTeatro un momento particolarmente importante perché conferma una
relazione in atto già da tempo e apre un percorso di relazione e lavoro”,
afferma Fabio Tolledi, regista e direttore artistico di AstràgaliTeatro. “La cultura e la tradizione teatrali in Cina
hanno una storia lunga di secoli, affascinante, complessa e, per l’Occidente,
in gran parte sconosciuta. Per noi si tratta dunque di avviare un progetto di
relazione e conoscenza, di scambio di pratiche e punti di vista sul teatro, di
riflessione su come mettere in comune pedagogie teatrali differenti provando a
far dialogare sistemi diversi. La nostra pratica di teatro che in questi anni
ci ha portati in moltissimi paesi del Mediterraneo e del vicino Oriente,
interrogandoci sul ruolo e il senso del teatro nei luoghi di conflitto, oggi
incontra un teatro allo stesso tempo distante e prossimo che a sua volta si
interroga su cosa significhi contemporaneità nel teatro e come contemporaneità
e tradizione entrino in risonanza. Non a
caso il progetto è in collaborazione con il Centro italiano dell’International
Theatre Institute, che ha sede a Lecce, e con il Segretariato mondiale
ITI-UNESCO, il più grande network di teatro, capace di tenere insieme le
pratiche teatrali, attoriali, drammaturgiche, esperenziali, registiche,
comunicative, le comunità artistiche, di oltre cento paesi, permettendo a
culture e tradizioni teatrali enormemente distanti tra loro di entrare in
relazione. Internazionalizzare il teatro significa mettere in relazione e in
ascolto mondi e culture diverse”.
“Il modo in cui
tradizione e modernità si intersecano è una questione particolarmente avvertita
nel nostro Paese”, commenta Wu Xiaojiang, regista del Teatro Nazionale di
Pechino. “Un tema che come Teatro Nazionale stiamo affrontando e che
naturalmente è di grande complessità.
Per noi significa confrontarci con un patrimonio enorme e allo stesso modo
comprendere come questo patrimonio costantemente reinventa se stesso e produce
nuove forme. Per me essere qui a Lecce è molto importante, perché consente di
entrare in relazione con altri modi di pensare il teatro e l’attorialità e allo
stesso tempo di riflettere sul corpo nel teatro”.
“E'
significativo”, sottolinea l'Assessore
regionale all'Industria turistica e culturale, Loredana Capone, “che questo
incontro con la tradizione teatrale cinese avvenga nel Salento, la terra di
Eugenio Barba, che sul dialogo tra pratiche teatrali differenti ha costruito la
straordinaria vicenda artistica dell’Odin Teatret. E’ significativo che avvenga
in Puglia, una regione naturalmente vocata all’ 'altro', con un amore lungo
decenni verso l’Oriente che proprio nel Porto di Brindisi vedeva una delle
principali tappe della ‘valigia delle Indie’.
In quest'ottica il progetto "Le vie della seta" di Astragali
Teatro è ancora più straordinario e dimostra, tra l'altro, che le misure per
l'internazionalizzazione possono funzionare anche per il teatro, per la danza,
per la musica, per l'arte, per la cultura in generale".
“Questa è una terra”,
evidenzia Paolo Perrone, sindaco di Lecce, “dove la cultura si respira ogni
giorno e in ogni angolo. Impossibile non restarne ammaliati. Una terra che
rappresenta un crocevia di culture e di popoli, nella quale si rappresenta un
osmosi perfetta grazie all’interazione continua che si riesce a creare quasi
naturalmente tra chi vi abita e chi viene a visitare questo splendido
territorio. Sono sicuro che sarà così anche questa volta grazie al connubio
culturale che verrà instaurato con il teatro nazionale di Pechino che può
vantare una storia secolare. Una straordinaria occasione per dialogare e
confrontarsi, per scambiare conoscenze ed esperienze, all’insegna della
tradizione e identità. Insomma, un’occasione per far crescere il nostro
territorio e per fargli accrescere la nostra capacità di guardare e di farci
apprezzare al di là dei nostri confini nazionali”
“Ospitiamo il Teatro Nazionale di Pechino
nella nostra città con immenso piacere, ancora una volta confermandoci come un
luogo privilegiato dello scambio culturale”, dice Luigi Coclite, assessore alla
Cultura del Comune di Lecce. “In questi anni la residenza al Teatro Paisiello
di Astràgali Teatro, che si avvale della collaborazione con il Comune di Lecce,
è stata punteggiata da prestigiose presenze internazionali, rafforzando la
vocazione della città all’accoglienza e alla relazione con la cultura
internazionale. Sono convinto che l’internazionalizzazione della cultura e
della scena può divenire uno straordinario asset per la nostra città, grazie
anche all’importante sistema dei nostri beni culturali che si prestano a
divenire eccezionali luoghi per il teatro e lo spettacolo.
La Cina non è solo un
mercato interessantissimo per l’Occidente e anche per le nostre imprese.
E’ anche, direi
soprattutto, un giacimento di saperi e tradizioni ricchissimo, di grande
complessità e grande fascino, che la presenza dei due maestri di teatro ci
aiuterà a scoprire.
L’auspicio,
naturalmente, è che questa relazione possa proseguire e svilupparsi”.
“Il nostro Comune”, dice Andrea Romano,
sindaco di San Cesario, “ha condiviso sin dal primo momento gli obiettivi del
progetto, convinti della necessità di favorire e moltiplicare i momenti di
incontro e scambio culturale anche come risposta al rischio che invece ad
imporsi sia una modello totalmente differente. Siamo felicissimi di ospitare a
San Cesario, nella Distilleria De Giorgi, gli ospiti del Teatro Nazionale di
Pechino e consideriamo questi due appuntamenti – come altri che li hanno
preceduti, un prologo del progetto teatrale e culturale che tra qualche mese
abiterà a pieno titolo questo spazio per noi così importante. In questi anni
abbiamo lavorato direi senza tregua per un obiettivo che consideriamo di
straordinaria rilevanza: quello che un tempo è stato, per l’intero territorio,
un polmone economico rilevantissimo, non a caso riconosciuto a livello
nazionale e internazionale, oggi è un polmone culturale. Crocevia di culture,
lo abbiamo immaginato, di teatro, di spettacolo, ma soprattutto di incontri
capaci di generare discorso, pensiero, riflessione. Essere in dialogo, questo è
l’obiettivo che, ancora una volta con questo progetto, siamo sicuri di
raggiungere”.
“La presenza di
studenti cinesi nelle Accademie di Belle Arti italiane è in costante aumento”,
ricorda Mino Toriano, docente
nell’Accademia di Lecce, “ed è probabilmente un numero destinato ad
aumentare ulteriormente. Per questa ragione l’Accademia ospita con molto
piacere l’incontro con il regista Wu Xiaojiang. Una finestra aperta su un
teatro e una cultura che peraltro negli ultimi anni è diventata molto spesso
nostra vicina di casa”.
Il progetto
“Le vie della seta” è
il progetto che Astràgali Teatro dedica alla relazione con il teatro cinese e
con il Teatro Nazionale di Pechino lungo un asse di lavoro costitutivo della
residenza al Teatro Paisiello e confermando la vocazione di Astràgali
all’internazionalizzazione della scena e alla riflessione sul rapporto
tradizione e contemporaneità. Lungo una doppia interrogazione: comprendere come
continuamente la tradizione reinventa se stessa ma anche in che modo plasma e
riorienta quello che chiamiamo contemporaneità e che si mostra come un luogo
ibrido, molteplice, tutt’affatto univoco, un luogo dove le identità sono
perennemente in transito.
Di questa
interrogazione il teatro è luogo privilegiato, allo stesso modo in cui lo è
nella possibilità di incontrare “dal di dentro” culture e luoghi del mondo.
Lungo un asse di lavoro e di ricerca ormai ventennale che ha portato Astràgali
Teatro a incontrare luoghi e culture del Mediterraneo e del vicino Oriente, “Le
vie della seta” consente stavolta di “guardare e mostrare dal di dentro” il
percorso di costituzione di un’estetica e di un accadere teatrale – quello
cinese - caratterizzato da storia e tradizione che raggiungono altezze
vertiginose e che si mostrano come una “summa” dell’arte della scena
dell’estremo oriente.
L’internazionalizzazione
della scena diviene così un modo attivo e vitale, necessario e ineludibile, di
incontro e scambio tra differenti concezioni della scena e dell’arte teatrale
ma anche luogo fecondo di scambio e di condivisione dove culture millenarie si
misurano e ritrovano fondamenta comuni.
“Noi siamo gli altri
che incontriamo e che ci trasformano”: se questo è vero e vale nella vita
quotidiana di ognuno di noi, vale ancor di più nella relazione e nella pratica
artistica. Costruendo l’incontro con il teatro cinese “Le vie della seta” punta
dunque non solo a incontrare una grandissima cultura e arte teatrale ma anche a
rendere possibili nuove interazioni e nuovi intrecci.
Il Teatro Nazionale di
Pechino è una delle più importanti
istituzioni teatrali nazionali della Repubblica Popolare Cinese. Ha sede nella Capitale cinese e unisce il National Youth Theatre e il
Teatro Nazionale Sperimentale. I suoi attori sono tra i più noti in Cina e le
sue produzioni sono capolavori teatrali apprezzati in tutto il mondo. Il Teatro
Nazionale di Pechino costituisce una
piattaforma dove la tradizione incontra la modernità, dando spazio alle
ricerche teatrali contemporanee e a
forme di sperimentazione in grado di
produrre veri e propri capolavori teatrali. Ha come obiettivo la produzione di
drammi cinesi e di opere straniere, esplorando sia le forme classiche che le
forme sperimentali delle arti del teatro. Con la creazione di un sistema di
gestione creativo innovativo, il Teatro Nazionale di Pechino dà spazio a
giovani registi e favorisce la carriere di giovani talenti. Per “Le vie della seta” il Teatro Nazionale
di Pechino è presente a Lecce con Wu Xiaioijang, uno dei suoi maggiori registi,
e Du Shuaiqiang, attore e regista.
Wu Xiaioijang - Regista
presso il Teatro Nazionale di Pechino e tra i più noti registi teatrali
cinesi, Vice direttore del Theatre
Director Art Council of Chinese Dramatists
Association. Guest professor presso la China Central Academy of
Drama. Ha tenuto corsi di teatro in
università negli Stati Uniti e in Europa.
Ha reinterpretato grandi classici della tradizione teatrale occidentale,
da Shakespeare a Ibsen, in un nuovo linguaggio che fonde elementi della cultura
teatrale cinese (dai costumi, alle scenografie, l’uso di tecniche come il
teatro delle ombre, la tecnica attoriale con elementi interpretativi dell’Opera
di Pechino) ad una visione ‘postmodern’ delle opere teatrali occidentali. Le
sue regie si distinguono per il carattere fortemente innovativo. I suoi spettacoli, oltre ad essere tra i più apprezzati tra quelli in cartellone presso il Teatro Nazionale e
l’Opera di Pechino, sono stati in tournée internazionali nei più importanti
teatri di tutto il mondo. Uno dei più conosciuti drammi da lui diretti,
Taking Leaving, oltre ad essere tra i più noti drammi contemporanei del Teatro
Nazionale di Pechino, è stato in tournée in importanti teatri del mondo. Famose
le sue reinterpretazioni di drammi di Ibsen come Un nemico del popolo (1996) e
Casa di Bambola (1998), prodotti dal Teatro Nazionale Cinese e dalla Norwegian
Foundation, che costituiscono delle pietre miliari di una feconda
contaminazione tra elementi della scena cinese e del teatro occidentale . Wu mette in scena la complessa e anche conflittuale relazione tra dramma
occidentale huaju e opera tradizionale cinese xiju. In Casa di bambola lo
spettacolo inizia con l’ingresso in scena di uno degli attori più importanti
dell’Opera di Pechino Zhang Juping, unendo elementi e canti dell’opera classica
‘Addio mia concubina’ con la drammaturgia ibseniana. Tra gli ultimi successi la
messa in scena del dramma cinese (del celebre drammaturgo Yao Yi-wei) Sun-fei-hu, prima co-produzione
tra Cina e Taiwan. Ha curato la regia di opera teatrali televisive. Ha tenuto
corsi di teatro in università negli Stati Uniti e in Europa.
Du Shuaiqiang - Dopo una prima formazione come attore presso la Henan Arts School, si specializza
in recitazione e regia presso il Teatro Nazionale di Pechino. Lavora come attore, inoltre, presso il Teatro
Santuoqi, la cui ricerca ha un suo deciso carattere sperimentale, e porta le
sue produzioni in importanti Festival in tutto il mondo. Du Shuaiqiang ha una sua specifica formazione
in physical theatre, e si distingue per la sua versatilità interpretativa,
vestendo ruoli diversi che vanno dal repertorio classico cinese ad opere
contemporanee, al teatro musicale. Ha curato la regia di alcuni spettacoli come
Changgui e Twelfth Night. Il regista Wu Xiaojiang ha incontrato il 3 maggio
studenti e docenti del Liceo Virgilio.
Il calendario delle
attività prevede il 5 maggio un seminario con gli studenti dell’Accademia di
Belle Arti di Lecce il 5 maggio, il 10 maggio un seminario-dimostrazione di
lavoro presso l’Università del Salento sulle tecniche teatrali cinesi e la
storia del Teatro Nazionale, due incontri pubblici a Lecce e a San Cesario, il
6 e l’8 maggio, due spettacoli, al Teatro Paisiello e nel Parco della
Distilleria De Giorgi di San Cesario, il 12 e il 13 maggio, dedicati alle
figure e alle storie che lo hanno reso celebre in tutto il mondo.
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