Progettisti, medici e
neuroscienziati a confronto sugli ospedali di nuova concezione. Verranno
approfondite le connessioni tra forme, figure e colori degli spazi di cura e il
“benessere” della persona. Analisi di esperienze nell’ambito ospedaliero
europeo. Venerdì 20 maggio, ore 14, al Dipartimento di Sociologia e Ricerca
sociale.
Trento, 16 maggio 2016
– (s.m.) Non più solo medicine, anche l’architettura può aiutare a stare
meglio. La nuova tendenza europea nella progettazione degli spazi di cura si
sta muovendo verso dimensioni innovative, e finora trascurate, come
l’integrazione di opere d’arte e piante tropicali all’interno delle strutture
stesse, la scelta dettagliata del colore delle pareti e della forma degli
elementi di arredo oppure l’uso attento della luce naturale. L’ospedale sempre
di più viene considerato come un luogo che cura sia l’aspetto fisico sia quello
emozionale, che molto influenza gli stessi parametri psico-fisici. Uno dei
limiti della progettazione degli spazi di cura, secondo Rossano Albatici,
professore al Dipartimento di Ingegneria civile, ambientale e meccanica, è
l’attenzione quasi esclusiva sugli aspetti “funzionali”, energetici ed
economico-gestionali delle strutture sanitarie. «È spesso trascurata –
chiarisce – l’analisi dei costi secondari, come tempi dilazionati di cura,
malessere cronico, disaffezione al lavoro routinario degli operatori, che sono
conseguenza anche di scelte architettoniche e di complessiva capacità di spazi,
forme, materiali e altri elementi di influire sul “benessere” delle persone,
siano essi utenti od operatori di tali strutture». Su queste tematiche si
confronteranno progettisti, medici e neuroscienziati venerdì 20 maggio nel
convegno “Architettura per la salute: la progettazione consapevole degli spazi
di cura”, che si terrà al Dipartimento di Sociologia e Ricerca sociale a partire
dalle 14. L’obiettivo è approfondire le connessioni tra la progettazione degli
spazi di cura (ospedali, cliniche specialistiche, residenze assistenziali per
anziani, ecc.) e il benessere della persona. Verranno presentate esperienze
europee in ambito ospedaliero come la Filder Klinik di Stoccarda, l’ospedale
olandese Isala Klinieken e l’ospedale Meyer di Firenze. Nella Filder Klinik, ad
esempio, la presenza di opere d’arte in esposizione, negli spazi d’incontro e
nei luoghi di passaggio, caratterizza il luogo di cura non come spazio del
disagio della malattia, ma come ambiente dove la bellezza può essere esperita e
coltivata, poiché anche con la bellezza il nostro organismo si predispone a un
processo di salute. Altro importante elemento che invece accompagna la
guarigione del paziente nell’ospedale olandese Isala Klinieken è la natura.
L’uso del verde con funzione curativa è evidente negli spazi della struttura
dove la presenza di un’ampia vegetazione sub-tropicale, organizzata su più
livelli e dislocata praticamente ovunque nella sua parte pubblica, è stata
pensata dai progettisti (lo Studio di Architettura Alberts & van Huut di
Amsterdam) con un duplice scopo: migliorare la qualità dell’aria interna –
regolandone l’umidità e diminuendo la concentrazione di agenti inquinanti
presenti al suo interno – ed agevolare il processo di riabilitazione e di
recupero dalla malattia da parte dei pazienti. La forma planivolumetrica stessa
dell’edificio, basata su percorsi dall’andamento irregolare contrassegnati da
spazi dilatati e spazi più contratti, permette all’utente di sperimentare
emozioni sempre diverse, anche dal punto di vista cromatico e chiaroscurale
grazie alla tecnica delle velature murali e di percepire quindi lo spazio e il
proprio corpo in maniera viva e dinamica. «Il convegno – spiega Albatici,
coordinatore scientifico – si occuperà in particolare degli spazi degli
ospedali, considerando anche i bandi di notevole interesse che ci sono in
questo settore in Trentino, come l'ospedale di Cavalese e il Nuovo Ospedale
Trento, che interessano la comunità nel suo complesso e il mondo delle
costruzioni in particolare». L’incontro è destinato a progettisti del settore
dell’architettura (architetti, ingegneri, geometri, periti), a medici e
operatori sanitari, ai responsabili della pubblica amministrazione del settore
sanitario e dei lavori pubblici. Sono inoltre invitati impiantisti,
costruttori, utenti, associazioni di categoria. Oltre alle relazioni, il
programma prevede una tavola rotonda con la partecipazione per la Provincia
autonoma di Trento dell’assessore alla Salute e Politiche sociali Luca Zeni e
il dirigente del Dipartimento Infrastrutture e Mobilità Raffaele De Col.
Interverranno anche Elisa Burnazzi e Marco Giovanazzi, consiglieri ordine degli
Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori della Provincia di Trento
e Antonio Armani, presidente dell’ordine degli Ingegneri della Provincia di
Trento. L’incontro sarà moderato da Sandro Aita, architetto a Rovereto. Gli
organizzatori sono il Dipartimento di Ingegneria civile, ambientale e meccanica
dell’Università di Trento e l’Associazione culturale arslineandi, in
collaborazione con l’ordine degli Ingegneri e con l’ordine degli Architetti,
con il supporto di GASB Trento (Gruppo di acquisto solidale biodinamico). Il
convegno è accreditato dagli ordini degli Architetti e degli Ingegneri della
Provincia di Trento.
Per partecipare è
necessaria la registrazione online alla pagina dell’evento.
Il programma del
convegno è sul sito: http://webmagazine.unitn.it/node/9339/
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