lunedì 16 maggio 2016

ARCHITETTURA PER LA SALUTE: DA LUOGO DI CURA A LUOGO CHE CURA



Progettisti, medici e neuroscienziati a confronto sugli ospedali di nuova concezione. Verranno approfondite le connessioni tra forme, figure e colori degli spazi di cura e il “benessere” della persona. Analisi di esperienze nell’ambito ospedaliero europeo. Venerdì 20 maggio, ore 14, al Dipartimento di Sociologia e Ricerca sociale.
Trento, 16 maggio 2016 – (s.m.) Non più solo medicine, anche l’architettura può aiutare a stare meglio. La nuova tendenza europea nella progettazione degli spazi di cura si sta muovendo verso dimensioni innovative, e finora trascurate, come l’integrazione di opere d’arte e piante tropicali all’interno delle strutture stesse, la scelta dettagliata del colore delle pareti e della forma degli elementi di arredo oppure l’uso attento della luce naturale. L’ospedale sempre di più viene considerato come un luogo che cura sia l’aspetto fisico sia quello emozionale, che molto influenza gli stessi parametri psico-fisici. Uno dei limiti della progettazione degli spazi di cura, secondo Rossano Albatici, professore al Dipartimento di Ingegneria civile, ambientale e meccanica, è l’attenzione quasi esclusiva sugli aspetti “funzionali”, energetici ed economico-gestionali delle strutture sanitarie. «È spesso trascurata – chiarisce – l’analisi dei costi secondari, come tempi dilazionati di cura, malessere cronico, disaffezione al lavoro routinario degli operatori, che sono conseguenza anche di scelte architettoniche e di complessiva capacità di spazi, forme, materiali e altri elementi di influire sul “benessere” delle persone, siano essi utenti od operatori di tali strutture». Su queste tematiche si confronteranno progettisti, medici e neuroscienziati venerdì 20 maggio nel convegno “Architettura per la salute: la progettazione consapevole degli spazi di cura”, che si terrà al Dipartimento di Sociologia e Ricerca sociale a partire dalle 14. L’obiettivo è approfondire le connessioni tra la progettazione degli spazi di cura (ospedali, cliniche specialistiche, residenze assistenziali per anziani, ecc.) e il benessere della persona. Verranno presentate esperienze europee in ambito ospedaliero come la Filder Klinik di Stoccarda, l’ospedale olandese Isala Klinieken e l’ospedale Meyer di Firenze. Nella Filder Klinik, ad esempio, la presenza di opere d’arte in esposizione, negli spazi d’incontro e nei luoghi di passaggio, caratterizza il luogo di cura non come spazio del disagio della malattia, ma come ambiente dove la bellezza può essere esperita e coltivata, poiché anche con la bellezza il nostro organismo si predispone a un processo di salute. Altro importante elemento che invece accompagna la guarigione del paziente nell’ospedale olandese Isala Klinieken è la natura. L’uso del verde con funzione curativa è evidente negli spazi della struttura dove la presenza di un’ampia vegetazione sub-tropicale, organizzata su più livelli e dislocata praticamente ovunque nella sua parte pubblica, è stata pensata dai progettisti (lo Studio di Architettura Alberts & van Huut di Amsterdam) con un duplice scopo: migliorare la qualità dell’aria interna – regolandone l’umidità e diminuendo la concentrazione di agenti inquinanti presenti al suo interno – ed agevolare il processo di riabilitazione e di recupero dalla malattia da parte dei pazienti. La forma planivolumetrica stessa dell’edificio, basata su percorsi dall’andamento irregolare contrassegnati da spazi dilatati e spazi più contratti, permette all’utente di sperimentare emozioni sempre diverse, anche dal punto di vista cromatico e chiaroscurale grazie alla tecnica delle velature murali e di percepire quindi lo spazio e il proprio corpo in maniera viva e dinamica. «Il convegno – spiega Albatici, coordinatore scientifico – si occuperà in particolare degli spazi degli ospedali, considerando anche i bandi di notevole interesse che ci sono in questo settore in Trentino, come l'ospedale di Cavalese e il Nuovo Ospedale Trento, che interessano la comunità nel suo complesso e il mondo delle costruzioni in particolare». L’incontro è destinato a progettisti del settore dell’architettura (architetti, ingegneri, geometri, periti), a medici e operatori sanitari, ai responsabili della pubblica amministrazione del settore sanitario e dei lavori pubblici. Sono inoltre invitati impiantisti, costruttori, utenti, associazioni di categoria. Oltre alle relazioni, il programma prevede una tavola rotonda con la partecipazione per la Provincia autonoma di Trento dell’assessore alla Salute e Politiche sociali Luca Zeni e il dirigente del Dipartimento Infrastrutture e Mobilità Raffaele De Col. Interverranno anche Elisa Burnazzi e Marco Giovanazzi, consiglieri ordine degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori della Provincia di Trento e Antonio Armani, presidente dell’ordine degli Ingegneri della Provincia di Trento. L’incontro sarà moderato da Sandro Aita, architetto a Rovereto. Gli organizzatori sono il Dipartimento di Ingegneria civile, ambientale e meccanica dell’Università di Trento e l’Associazione culturale arslineandi, in collaborazione con l’ordine degli Ingegneri e con l’ordine degli Architetti, con il supporto di GASB Trento (Gruppo di acquisto solidale biodinamico). Il convegno è accreditato dagli ordini degli Architetti e degli Ingegneri della Provincia di Trento.
Per partecipare è necessaria la registrazione online alla pagina dell’evento.
Il programma del convegno è sul sito: http://webmagazine.unitn.it/node/9339/

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